Articolo tratto da laleggepertutti.it – Autore: Carlos Arija Garcia
Cosa si intende per sport agonistico?
Lo sport agonistico comprende quelle attività continuative che prevedono la partecipazione regolare a gare o incontri. Viene praticato con allenamenti costanti da atleti tesserati ad una Federazione o ad un Ente riconosciuti dal Coni, il Comitato olimpico nazionale. Richiede un elevato impegno psicofisico.
Non bisogna confondere lo sport professionistico con quello agonistico. Nel senso che si può praticare l’agonismo senza, per forza, essere un professionista del calcio, del nuoto, dello sci, dell’atletica leggera. Ad esempio, è considerato agonismo lo sport praticato da un giovane tesserato che si allena regolarmente e partecipa alle gare di un circuito regionale in una disciplina pur non facendolo di mestiere. Pensiamo ai ragazzini di una squadra di calcio, di basket o di nuoto.
Sport agonistico: quale certificato medico?
Il certificato medico agonistico è obbligatorio per praticare questo tipo di attività. Viene rilasciato da uno specialista di medicina sportiva. Prevede una serie di esami approfonditi per valutare l’idoneità dell’aspirante atleta a partecipare ad allenamenti e gare in modo continuativo.
Tra questi esami ci sono la spirometria, l’elettrocardiogramma sotto sforzo, il test visivo e l’esame delle urine. Tuttavia, a seconda della disciplina scelta, ci possono essere altri esami mirati.
Chi deve fare un certificato medico agonistico, deve presentarsi all’appuntamento con:
- documento di riconoscimento;
- referti di esami medici precedenti;
- richiesta della società sportiva a cui appartiene che certifichi la qualifica di agonista;
- il libretto dello sportivo, se ne è già in possesso;
- gli occhiali da vista, se usati normalmente.
I minorenni devono essere accompagnati da un genitore o da chi ne fa le veci.
Il decreto ministeriale già citato in nota prevede una prassi ben precisa per lo svolgimento della visita che produrrà il certificato medico agonistico. Dopo l’identificazione dell’atleta e della società sportiva a cui appartiene e la verifica dell’età minima per poter praticare un’attività agonistica, si procede ad un esame delle urine con dipstick. Consiste nella ricerca di leucociti, nitriti, sangue, bilirubina, glucosio ed altre sostanze.
Quindi, si passa alla visita medica vera e propria con:
- la raccolta della storia medica dell’atleta e dei suoi consanguinei;
- la determinazione del peso e della statura;
- l’esame della vista;
- l’esame obiettivo mirato ad organi e apparati particolamente impegnati nello sporto praticato o che si deve praticare;
- un elettrocardiogramma a riposo;
- per gli sport ad elevato impegno cardiorespiratorio (per esempio il ciclismo o il nuoto) vengono anche fatti una spirometria, un master step test (cioè una prova sotto sforzo) ed un secondo elettrocardiogramma, questa volta dopo il test sotto sforzo.
Se l’atleta supera la visita, ottiene il certificato medico agonistico.
Cosa si intende per sport non agonistico?
La definizione di sport non agonistico viene chiarita da un decreto del Ministero della Salute secondo cui questa categoria comprende le attività sportive svolte dai tesserati e organizzate dal Coni, da società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, da Enti di promozione sportiva riconosciuta dal Coni e da organi scolastici nell’ambito delle attività parascolastiche. Pensiamo, ad esempio, al torneo di calcio tra le scuole del territorio o alla frequenza di una palestra iscritta alla rispettiva Federazione.
Sport non agonistico: quale certificato medico?
Il certificato medico non agonistico viene rilasciato da uno specialista in medicina sportiva, da un medico di medicina generale o dal pediatra. È a pagamento (tranne che per le attività scolastiche e per gli eventi che coinvolgono le scuole, come i Giochi della gioventù) ed ha una validità di 1 anno. Il prezzo del certificato può cambiare da regione a regione.
Per ottenerlo, basta un’anamnesi ed un esame obiettivo (cioè una visita medica), la misurazione della pressione ed un elettrocardiogramma a riposo. Per chi ha più di 60 anni o ha qualche patologia che aumenta il rischio cardiocircolatorio, è necessario fare anche un elettrocardiogramma basale.
Se vado in palestra o in piscina devo fare il certificato medico?
L’abbiamo accennato poco fa. Chi frequenta una palestra o una piscina affiliate alla rispettiva Federazione sportiva nazionale o ad un Ente di promozione sportiva e viene tesserato al momento dell’iscrizione, deve fare il certificato medico non agonistico.
La palestra o la piscina dovranno rilasciare all’interessato un modulo in cui viene richiesto il certificato e nel quale si specifica a quale Federazione o Ente sono iscritte.
Il certificato, comunque, è obbligatorio solo per i clienti tesserati. Chi non è tesserato, si ritiene che svolga soltanto un’attività ludico-sportiva (vado a nuotare o a fare addominali ogni tanto), per la quale non serve il certificato medico.
Ci sono degli sport esonerati dall’obbligo del certificato medico?
Per alcuni sport, anche se appartenenti a delle Federazioni o Enti iscritti al Coni, non è necessario il certificato medico in quanto richiedono un impegno fisico ridotto o assente. Si tratta, ad esempio, di tutte le discipline di tiro (tiro a segno, a volo, con l’arco, ecc.), del bowling, del bridge, della dama (anche questa disciplina ha la sua Federazione), del golf, della pesca sportiva di superficie, degli scacchi, del curling.